lunedì 28 novembre 2011

ISLANDA E CINA. TERRE ED ACCAPARRAMENTO. OFFEDDU L., L'accusa del magnate snobbato dall'Islanda, IL CORRIERE DELLA SERA, 28 novembre 2011

La Cina è vicina, diceva il titolo di un vecchio film. Ma il compagno Huang Nubo no, dall’Islanda resti lontano: così ha deciso l’altro ieri il governo islandese, lasciando cadere 148 milioni di euro offerti dal milionario cinese (ed ex funzionario del partito comunista) per l’acquisto di Grimsstadir à Fjollum, una valle da sogno con tanto di fiume glaciale e aquile marine che si librano fra le nuvole, 300 chilometri quadrati di solitudine selvaggia nell’Islanda nord-occidentale.


TERRITORIO E ACCAPARRAMENTO. AFRICA/SENEGAL. Senegal: ventimila ettari a un'azienda italiana. Popolazione in rivolta, AFRICANVOICES, 3 novembre 2011

A Fanaye, comunità rurale a 150 km da Saint Louis, nel Nord del Senegal, è scoppiata la rivolta. Il 26 ottobre i cittadini hanno protestato contro la decisione del Consiglio della Comunità Rurale di concedere 20.000 ettari di terra alla società italiana “Senathol Abe Italia” per la realizzazione di un progetto di produzione di biocarburante attraverso la trasformazione della patata dolce.



Si sono verificati duri scontri tra i cittadini favorevoli al progetto (in particolar modo i consiglieri della Comunità Rurale) e i membri del Collettivo per la Difesa delle Terre di Fanaye, che hanno provocato la morte di 3 persone e il ferimento di altre 21.


TERRITORIO E ACCAPARRAMENTO. AFRICA/SENEGAL. FLETCHER G., Senegal, in rivolta per la terra, IL MANIFESTO, 25 novembre 2011

È successo il 26 ottobre, ma la notizia ci giunge ora. Nella comunità rurale di Fanaye, nel nord del Senegal, una protesta della popolazione esasperata dalla cessione delle proprie terre è finita in modo tragico, con una folla che tentava di impedire una riunione delle autorità locali favorevoli al progetto e l'intervento della polizia: il bilancio è di un morto e 21 feriti, molti in condizioni gravi.
La notizia è citata sul sito del Conseil National de Concertation et de Coopération des Ruraux, organizzazione nazionale contadina delSenegal (www.cncr.org); a noi arriva attraverso la rete Via Campesina.


sabato 26 novembre 2011

CITTA' E STORIA. ROSINA A. Città protagoniste, LE SCIENZE, 519, 2011


Fino alla fine del primo decennio di questo nuovo secolo, gli abitanti delle aree rurali sono stati la parte nettamente prevalente della popolazione mondiale. Ancora nel 1950, quando le uniche metropoli del mondo sopra i 10 milioni di abitanti erano New York e Tokyo, viveva nelle città meno di un terzo degli abitanti del pianeta. Il 50 per cento è stato superato solo nel 2009, e le previsioni ci dicono che a metà XXI secolo la popolazione urbana potrà arrivare a essere il doppio rispetto a quella rurale.
Il numero 519 de LE SCIENZE è dedicato a IL FUTURO DELLE CITTA'

venerdì 25 novembre 2011

TERRITORIO ED ACCAPARRAMENTO. DESAI P., Geografie del 'land grab', IL MANIFESTO, 23 novembre 2011

Il fenomeno è globale, è noto come «land grab», accaparramento di terre: si dice così quando ricchi investitori si assicurano concessioni o contratti d'affitto pluridecennali su grandi estensioni di terra coltivabile in paesi «in via di sviluppo». Da un lato multinazionali dell'agrobusiness di paesi ricchi (Europa e Stati uniti o anche paesi del Golfo, o Corea del sud), dall'altro governi di paesi rurali e poveri come Etiopia, Madagascar - ovunque ci sia spazio, povertà, e governi disponibili.
Ora però la geografia del land grab riserva qualche sorpresa.

martedì 15 novembre 2011

USA/CHICAGO. SPAZIO E CITTA'. Clerici C., Edilizia sostenibile: Chicago 'vola' con i tetti a farfalla, CORRIERE DELLA SERA, 15 novembre 2011

MILANO - Tetti a farfalla, ricoperti di pannelli termici e solari, per produrre energia e riciclare acqua piovana. Sono le tettoie della prima rete di case a zero impatto ambientale di Chicago realizzata dallo studio di architettura urbana Farr Associates, per cercare di trasformare la Windy city in una delle città meno inquinate d’America. L’idea è del farmacista Michael Yannell, che ha dato vita a una serie di abitazioni dalla particolare morfologia architettonica, totalmente autosufficienti e in grado di produrre più energia di quanta ne consumino. Un accumulo energetico di 11.500 kwh all’anno solo di fotovoltaico, con una serie di sistemi integrati e tecnologie rinnovabili, che hanno fatto ottenere alle case dal tetto a farfalla il Leed (Leadership in energy and environmental design) di platino dell’Usgbc, ovvero il più alto grado di certificazione energetica conferito dall’United States Green Building Council.


lunedì 14 novembre 2011

SPAZIO E CITTA'/Giufrè M., Sulle città mediterranee un marchio neoliberista, IL MANIFESTO, 13 novembre 2011

Non è scontato ripetere che attraverso le scienze sociali si può comprendere il mutamento delle città nell’epoca del tardo capitalismo in modo migliore di quanto oggi non facciano architettura e urbanistica a causa del loro ruolo subalterno alle logiche affaristiche delle trasformazioni urbane. Ne è un esempio eccellente la recente pubblicazione Città mediterranee e deriva liberista (Mesogea 2011, pp. 199, euro 20) a cura di Salvatore Palidda, che raccoglie i contributi di diversi sociologi e antropologi su alcune delle più importanti realtà urbane affacciate sul bacino del Mare nostrum.

ITALIA/UMBRIA E TERRITORIO. Miliani S., "Apre" il Bosco di San Francesco, L'UNITA', 11 novembre 2011

Si può restaurare un bosco secolare? Certo che si può, a maggior ragione se per quei sentieri ha camminato l'ecologista ante litteram San Francesco. Il Fai, il Fondo per l'ambiente italiano, ad Assisi ha rimesso in sesto e ha aperto al pubblico (d'accordo con i frati della basilica) i primi 15 dei 64 ettari del bosco intitolato all'uomo che predicava perfino agli animali, ha organizzato un sentiero nella selva, ha recuperato una chiesa duecentesca, una torre medioevale, un convento femminile del XIII secolo, ha piantato olivi, ha raccattato 30 tonnellate di rifiuti d'ogni ordine e schifezza.

Bosco di San Francesco ad Assisi Ingresso gratuito (gradita una donazione al Fai)
Info su orari e modo di accesso: www.fondoambiente.it – viale Coni Zugna 5, Milano, tel. 02 4676151, info@fondoambiente.it  

sabato 12 novembre 2011

ITALIA/TERRITORIO E TEORIA. Bevilacqua P., La questione territoriale, IL MANIFESTO, 9 novembre 2011

Chi, ormai da decenni, studia la storia del territorio italiano, di fronte alle frane e ai morti delle Cinque terre e ora al disastro di Genova, oltre al dolore per le vittime prova oggi uno scoramento profondo. La voglia di non dire nulla, il senso dell'inutilità di scrivere e protestare. Chi scrive è troppe volte dovuto intervenire per commentare simili tragedie, tentando di mostrare le cause morfologiche e storiche che sono normalmente all'origine delle cosiddette calamità naturali nel nostro Paese. E, per la verità, lo ha fatto insieme a voci sempre più numerose e agguerrite di geologi, meteorologi, esperti. Tutto invano.


TERRITORIO, GUERRA E CARTOGRAFIA. Basevi T., Atlanti del paesaggio dopo la battaglia, IL MANIFESTO, 8 novembre 2011

Le nuove cartografie lavorano sui «resti», il lascito del passato bellico ma anche le ambiguità di un sistema simbolico nella vita quotidiana Le mappe di Till Roeskens con i palestinesi nei campi profughi, le basi Usa di An-My Lê.

AFGHANISTAN/TERRITORIO E CARBONE. Forti M., Inferno di carbone, IL MANIFESTO, 9 novembre 2011

«Uomini vestiti di stracci e stivali di gomma, armati di pale e piccoli. Alcuni hanno le costole visibili sotto le camice strappate, il pallore sui volti esausti ricorda quello dei progionieri ai lavori forzati. Lavorano nel profondo di gallerie scavate nelle remote montagne del nord, da cui estraggono carbone per alcuni dei più ricchi imprenditori del paese. Fuori dalle gallerie, altri lavoratori spingono carrelli pieni di carbone giù per il pendio, fazzoletti legate attorno al viso per proteggersi dalla polvere nera. Più giù, ragazzi a piedi nudi sui cumuli di carbone separano a mano i pezzi più grandi, mentre altri raccolgono con la pala le minutaglie che caricano su un camion. Attorno capre cercano qualche erbaccia che spunta tra pezzi di rotaie e cavi di acciaio».

BRASILE/METROPOLI E FAVELAS. Cotroneo R., Rio, scatta la 'pacificazione' della mega-favelas dei narcos, CORRIERE DELLA SERA, 11 novembre 2011

RIO DE JANEIRO — Nem era rannicchiato in un bagagliaio, alla guida dell'auto un guardaspalle insieme a due poliziotti, suoi complici. Lo hanno catturato finalmente nella notte calda di Rio, braccato da giorni, mentre cercava di scappare verso una favela della periferia. Chissà dove, certo un'altra storia rispetto alla gloria e al potere dei quali per un decennio ha goduto come re della Rocinha, capo assoluto dei narcos nella favela più grande di Rio e dell'America Latina.


TERRITORIO, CLIMA E CARBON CREDIT. Gioanetto F., I trucchi del mercato del carbonio, IL MANIFESTO, 11 novembre 2011

Il mercato volontario del carbonio cresce in modo esponenziale in America Latina. Si tratta dello scambio di «quote di emissioni» di anidride carbonica, il principale dei gas di serra responsabili del cambiamento del clima, ed è uno dei «meccanismi di mercato» previsti dai trattati internazionali sul clima.


domenica 6 novembre 2011

ITALIA/TERRITORIO E DISCARICHE. BASSO S., All'ombra di Malagrotta, LEFT, 4 novembre 2011


Mentre a Roma infuria la battaglia sui nuovi siti, per i rifiuti della Capitale,
l’avvocato che ha fatto aprire un’indagine per omicidio colposo contro la megadiscarica
rilancia: «La Thyssen ci ha ricordato che l’accettazione del rischio si paga»

sabato 5 novembre 2011

ACQUA E PRIVATIZZAZIONI. MANES L., La Banca alla conquista dell'acqua, IL MANIFESTO, 4 novembre 2011

La Banca mondiale ha una nuova missione: quella di privatizzare i settori idrici di tutti i Paesi dell'orbe terracqueo. Per farlo ha messo in piedi una partnership con le principali multinazionali coinvolte nel business dell'acqua, tra le quali figurano Veolia, Coca Cola e Nestlé. Proprio il presidente della corporation svizzera, Peter Brabeck-Letmathe, è stato eletto al vertice della Water Resources Group, forum che riunisce tutte le principali aziende del comparto e che ha appena ricevuto un finanziamento di 1,5 milioni di dollari dai banchieri di Washington.

ARCHITETTURA E POTERE. VALENTINO P., Quelle archistar alla corte dei potenti, CORRIERE DELLA SERA, 5 novembre 2011


Il nuovissimo quartier generale della televisione di Stato cinese domina e nobilita lo skyline di Pechino. Il grattacielo sghembo, torto e ripiegato su se stesso, disegnato dall'olandese Ole Scheeren, partner dell'architetto cult Rem Koolhaas nello studio Oma, è già entrato di diritto tra i grandi edifici del Terzo Millennio.
Ad Astana, capitale del Kazakhstan, la città costruita dal nulla nella steppa asiatica, a marchiare il paesaggio urbano è la forma piramidale che Lord Norman Foster, già ideatore della cupola del Reichstag di Berlino, ha dato al Palazzo della Pace e della Riconciliazione.

Entro il 2012, verrà completato il Louvre di Abu Dhabi, un progetto pensato dal francese Jean Nouvel, parte del complesso culturale di Saadiyat Island, dove saranno impegnati anche l'americano Frank Gehry, padre del Guggenheim di Bilbao, e l'anglo-irachena Zaha Hadid, celebre in Italia per il Maxxi di Roma.
Cosa lega queste opere architettoniche, oltre a essere firmate ognuna da altrettante stelle della disciplina, o come vuole il neologismo da archistar? Sono tutte costruite in Paesi autoritari o nel migliore dei casi autocratici.

martedì 1 novembre 2011

PAKISTAN. DESAI P., L'esercito latifondista, IL MANIFESTO, 29 ottobre 2011

Ecco un conflitto per la terra, e per l'acqua, in cui i piccoli agricoltori non hanno alcun modo di prendere voce. Siamo in Cholistan, una regione meridionale del fertile Punjab pakistano. Regione agricola, anche grazie a un sistema di canali che permette lèirrigazione (il subcontinente indiano altrimenti conta solo sulle piogge monsoniche, concentrate ogni anno in una sola stagione). Qui però gli agricoltori locali si lamentano spesso che l'acqua viene loro «rubata» dai canali di irrigazione, a volte la stampa riferisce di manifestazioni di protesta, ma senza grande esito.

ITALIA/VAL DI SUSA. REVELLI M., Il popolo della valle, IL MANIFESTO, 25 ottobre 2011

La gente della Val di Susa, domenica, ha fatto davvero un miracolo, nel senso etimologico del termine (dal latino mirari, come si dice di «cosa grande che meraviglia», o anche di «cosa grande e insperata»).